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Tapas y tintos : la mia prima social dinner spagnola

Con l’estate alle porte, la voglia di festeggiare la bella stagione e godersi la brezza estiva con indosso solo degli abiti leggeri… Con il programma delle vacanze ancora in sospeso mentre i tempi stringono e la voglia di provare nuove esperienze: è così che una merenda tra amici dà il via all’organizzazione di una serata differente, in cui persone, cibo e buon vino sono entrate davvero in simbiosi perfetta!

Perché proprio una cena spagnola?

Tapas y Tintos è nata così, con la voglia di mettersi in gioco e offrire un evento diverso: una social dinner organizzata in collaborazione con Pulp Kitchen Club che prevedesse anche un coinvolgimento personale, quale la mia breve parentesi di vita spagnola. Una serata che avesse la stessa spensieratezza dei miei 20 anni, età in cui ho deciso di trasferirmi a Menorca e successivamente a Lanzarote, due isole magiche, culturalmente ricche ma comunque lontane da casa… Non avendo mai studiato spagnolo, mi resi conto che l’unico posto in cui riuscivo a socializzare, era proprio a tavola. La nostalgia, le difficoltà, sparivano nel momento in cui ritrovavo il calore della terra nei piatti che consumavo. Per non parlare poi della parlantina fluida legata al consumo di un buon calice di vino, che abbatteva ogni barriera linguistica. Parlando di cucina spesso ci si spaventa pensando alla lista della spesa, alle preparazioni, alle dosi da bilanciare nel momento in cui si trattano grandi numeri.

Tapas y Tintos è stata per me la serata d’esordio… Se ero spaventata? Eccome! La paura era semplicemente legata al pensiero di dover pelare tanti chili di patate e di dover trovare spezie e odori che in qualche modo trasmettessero il sorriso legato ai miei ricordi anche agli ospiti della cena.

Il menu della serata

Devo ammettere che la progettazione del menù è stata piuttosto semplice e spensierata. Ho chiuso gli occhi e il menù è nato da sé: tortilla de papas, pinchos, chorizo sono solo alcuni dei piatti protagonisti. La cucina spagnola è fondamentalmente una cucina povera, legata a tradizioni e costumi, al consumo di materie che la terra è in grado di donare: patate, pomodori, peperoni, carne e anche pesce. Le spezie dominano, i sapori decisi sono vincolati dalla base di un piatto, come ad esempio le patate utilizzate per la tortilla o il chorizo en tinto che a lenta cottura assorbe il vino rosso in cui è sommerso, o ancora il cocido che in realtà non ha una ricetta ben precisa e che varia da regione a regione in quanto viene stufato con ciò che in quel momento vi è a disposizione.

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I famosi pinchos poi, quelle che noi chiameremmo bruschettine hanno una base di pane con sopra i condimenti più svariati: crema di ricotta e capperi con tonno e peperone verde è stata la mia variante personale per la serata. E poi le croquetas, piccoli bocconcini fritti ripieni di besciamella e prosciutto jamon: mini delizie croccanti fuori e morbide dentro, che hanno perfino rubato la scena alle papas bravas, le intramontabili patate fritte servite con una salsa a base di aglio, e alla regina Paella, servita con pollo e verdure miste.

Io amo il vino rosso spagnolo!

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Nessuna cena che si rispetti può fare almeno del vino e, insieme alla sangria di benvenuto, le bottiglie non sono di certo mancate quella sera. I partner dell’evento son stati Casa Rojo e Winelite che hanno da subito sposato e sostenuto la nostra idea: diffondere la cultura spagnola e far conoscere il vino autoctono di questa magnifica terra!

Se volete conoscere meglio la loro storia e le loro attività io vi consiglio di dare una sbirciatina qui, ma quello che invece posso dire è che i due vini proposti per la serata erano davvero intensi ed emozionanti: The Invisible Man – DOC Rioja e Macho Man Monastrell – DOP Jumilla, che hanno saputo perfettamente accompagnare la cena.

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Il colore, il profumo e il gusto dei vini hanno davvero entusiasmato me e tutti i commensali che non hanno esitato a chiedere dettagli sulla provenienza delle divertenti e colorate bottiglie! E anzi… Dopo un’accurata votazione, è stato eletto il vino “preferito”: ebbene si, il Macho Man!

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Concludendo…

Il riassunto della serata è questo: “la comida, para ser perfecta, debe ir acompanada de una buena compania“! Il significato è abbastanza comprensibile, ma la sostanza è che durante una cena la buona compagnia è tutto e che la condivisione e l’allegria a tavola ci rendono forse un po’ tutti più felici.

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