Per me questo piatto rappresenta l’estate, la famiglia, i ricordi delle vacanze pugliesi, i pranzi a casa della zia.
Perchè fino ad oggi le canocchie le ho mangiate solo a casa della zia Antonietta, pertanto rappresentavano per me una coccola, un vizio impreparabile perché non sarebbero mai state come le sue. E invece ho deciso di mettermi alla prova, di sfidare me stessa e approcciarmi a questa preparazione. Il consiglio che vi do, è quello di chiedere alla vostra pescheria di fiducia, le canocchie più grosse, così da avere abbastanza polpa a disposizione, perché per quanto buone aihmè, ci regalano ben poco .